La poliziotta aveva deciso di chiudere la relazione extraconiugale perché gravemente malata.
Pierpaola Romano è morta ieri mattina nel palazzo in cui abitava, nella periferia Est di Roma. A portarsi via la sua vita, con tre colpi di pistola in testa, è stato un suo collega: Massimiliano Carpineti, trovato morto poche ore dopo l’omicidio. Al passare delle ore dalla iniziale tragedia, stanno emergendo nuovi e rilevanti dettagli sulla morte della poliziotta. Poco prima di venire uccisa, Pierpaola Romano teneva in mano alcuni moduli dell’Asl.
La donna aveva da poco scoperto, infatti, di essere gravemente malata di cancro. Il tumore l’ha aiutata a chiudere la relazione extra coniugale con il suo killer, Massimiliano Carpineti, che ha quindi deciso di ucciderla.
La relazione extra coniugale
La storia fra Pierpaola Romano ed il collega Massimiliano Carpineti era iniziata all’Ispettorato della Camera dei deputati, dove entrambi lavoravano. L’uomo era divorziato e padre di una ragazza mentre la donna viveva ancora con suo marito, un Commissario.
Il matrimonio di Pierpaola, però, pare non stesse andando a gonfie vele: secondo alcune voci vivevano da separati in casa. Dopo la scoperta di un cancro al seno, però, la donna si sarebbe riavvicinata al coniuge e si era allontanata dal suo ambiente di lavoro, mettendosi in malattia. Carpineti ha atteso che lei scendesse di casa per spararle in testa, probabilmente dopo averla fatta inginocchiare. L’uomo, infine, ha poi deciso di suicidarsi.